La ricerca del lavoro oggi equivale molto spesso ad un missione impossibile, le difficoltà legate alla situazione economica nazionale ed europea, hanno creato un cortocircuito tra domanda ed offerta. Tante aziende dichiarano di non trovare lavoratori adatti ai loro standard, mentre dall’altro lato le code di persone in cerca di occupazione cresce esponenzialmente. Questo disallineamento è figlio di una rivoluzione che in questi anni ha cambiato completamente le regole del gioco.
Vediamo insieme quali sono le quattro macro-aree a cui rifarci quando parliamo di ricerca del lavoro:
I canali tradizionali in questa area inserisco gli annunci sui giornali, i Centri per l’impiego, le Agenzie per il Lavoro, offerte su siti specialistici, insomma tutto ciò che è “ricerca passiva”, intesa come attesa che le offerte di lavoro si manifestino magicamente. I dati in maniera impietosa ci dicono che questa area è quella che genera meno assunzioni.
Le conoscenze qui rientra una pratica diffusa che vede tramite clientelismi e familismi, l’accesso a posti di lavoro preclusi alla libera competizione. Non è semplicemente un discorso di meritocrazia, molte volte le persone che hanno la fortuna di essere inserite sono sicuramente all’altezza, rimane il fatto che non l’hanno potuto dimostrare in una selezione.
Il networking in questa area troviamo tutte quelle possibilità legate alle relazioni, una gran quantità di annunci di lavoro che non saranno mai pubblicati, ma che vengono gestiti da una rete, alimentata dalla fiducia riposta in colleghi o amici che garantiscono personalmente sulla bravura e sulla competenza del soggetto indicato. Questa modalità come immaginate è quella più diffusa in Italia, il match tra domanda ed offerta spesso è positivo, le risorse individuate sono valide, resta anche in questo caso l’assenza di concorrenza.
La reputazione qui faccio rientrare tutte quelle persone che riescono a far vedere cosa sanno fare utilizzando al meglio gli strumenti a loro disposizione, vengono scelti o chiamati perché hanno trovato il modo corretto per differenziarsi spiccare rispetto agli altri.
Vincenzo Bianculli